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Stefan Grabiński nasce il 26 febbraio del 1887 a Kaminonka Strumiłowa (oggi Kamianka-Buzka) nella provincia di Leopoli, nella allora Galizia Polacca. Nel 1909 debutta con l’antologia di racconti Z wyjątków. W pomrokach wiary [“Dall’insolito. Nelle ombre della fede”], cui seguono diversi libri di racconti tra cui Demon ruchu [“Il demone del movimento”] (1919), la sua opera di maggior successo, Szalony pątnik [“Pellegrino folle”] nel 1920, Niesamowita opowieść [“Storia incredibile”] e Księga ognia [“Il libro del fuoco”] nel 1922. Un ultimo volume di racconti dal titolo parzialmente in italiano, Namiętność (L’appassionata) [“Passione (L’appassionata)”], è invece del 1930. Scrive anche romanzi e opere teatrali. Muore in povertà nel 1936. Definito dal critico Karol Irzykowski “il Poe Polacco”, elogiato da autori del calibro di Thomas Ligotti, Stanslaw Lem e China Miéville (che inserisce Demon ruchu nella personale lista dei “dieci migliori libri weird”), Stefan Grabiński è una delle più interessanti figure del fantastico europeo del Novecento.
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